Che
corse sul prato
antistante la casa ai
Sottoborghi,
lungo
il muro di cinta di mattoni
verso
il fosso.
Tra i
cespugli ed i rovi giocavo
inutilmente a
rimpiattino
precocemente
stanato
dal
fiuto tuo volpino.
Madido
il crine pezzato, al rientro,
il
tiepido bagno attendeva:
tinozza d’azzurro
Moplen.
Ogni
colpo di spugna e di striglia
generava un grato
riscontro
ed il
manto grondante
aderiva scoprendo le
esili forme finché
liberava dai vincoli
fluidi
un’energica
scossa
dalla
punta del naso alla coda
rendendo la forma a quei
ricci
sbarazzini,
impertinenti.
In
cucina scompiglio!
E
subito dopo,
i
vividi occhi, ora afflitti,
a
chiedere venia:
fin
troppo facile assolvere
un
musetto così,
Ringo.
Ermanno
Volterrani, dicembre 2011