Ciao,
è me
che stavi cercando?
(Vana
domanda
di
cui so la risposta!)
Posso
leggerlo nei tuoi occhi,
e
ancora di più nel tuo sorriso.
Sapevo che stavi
arrivando,
tutto
intorno a me l’annunciava:
gli
odori, i rumori, il tepore dell’aria,
lo
sfavillio del fuoco nel camino,
le
ultime gocce di pioggia sui vetri,
uno
sprazzo di sole pioniere
che
vìola le nubi,
poco
prima di andare a dormire.
E,
pensa, io aspettavo proprio te:
l’acqua del mio
fiore,
la
vitamina della mia esuberanza,
e al
contempo il suo vigile
freno
stabilizzante;
Tu,
l’angelo mio
consolatore,
l’analgesico del mio
dolore,
l’anima a me
complementare.
Ermanno Volterrani, novembre
2011
n.d.a. grazie a Lionel Richie per l’ispirazione.