in queste pagine puoi trovare alcune delle mie poesie in lingua italiana

domenica 28 ottobre 2012

Congedo di un cavalleggero


Corri cavalleggero,
sopito il respiro,
sprona Alone, il tuo destriero,
a briglia sciolta,
la criniera al vento,
nei pascoli del firmamento
libero e sconfinato!
Rincorri le nuvole,
scavalca quel cirro arricciato,
eludi quel jet, importuno.
Frenesia, impazienza, agitazione
ha scatenato il rinnovato incontro,
ormai imminente.
Eccotela: appare seduta
su un effimero batuffolo di cielo;
da più di due anni aspettava,
la tua bella
con un balzo è con te sulla sella:
ricongiunti gli amanti,
l’amore di una vita, passeggero,
si consolida nell’eternità
per la bella ed il suo cavalleggero!

Ermanno Volterrani, 16 luglio 2012

domenica 1 luglio 2012

Ringo

Che corse sul prato
antistante la casa ai Sottoborghi,
lungo il muro di cinta di mattoni
verso il fosso.
Tra i cespugli ed i rovi giocavo
inutilmente a rimpiattino
precocemente stanato
dal fiuto tuo volpino.
Madido il crine pezzato, al rientro,
il tiepido bagno attendeva:
tinozza d’azzurro Moplen.
Ogni colpo di spugna e di striglia
generava un grato riscontro
ed il manto grondante
aderiva scoprendo le esili forme finché
liberava dai vincoli fluidi
un’energica scossa
dalla punta del naso alla coda
rendendo la forma a quei ricci
sbarazzini, impertinenti.
In cucina scompiglio!
E subito dopo,
i vividi occhi, ora afflitti,
a chiedere venia:
fin troppo facile assolvere
un musetto così,
Ringo.

Ermanno Volterrani, dicembre 2011

domenica 13 maggio 2012

metricadamor

Ah!
Foss’io
prescelto
per cantare
l’aulico carme!
La musa cercherei,
fatale ispiratrice,
di versi nobili e puri:
la via difficile, scabrosa
di dolcezza troverei spianata;
spontanee nascerebbero le rime
per un’ode dedicata a te… sublime!

 Ermanno Volterrani, febbraio 201

venerdì 9 marzo 2012

1 marzo 2012


Caro amico ti scrivo,
così ti ricorderò.
È un grazie
per le emozioni che hai elargito
a piene note oppure…
con discreto refrain.
Eppure ti sei sempre spacciato
per scarso musicista:
modestia tipica dei grandi… dentro.
“I’ve got a friend”: quel clarinetto!
Tu trovatore, tu poeta,
tu vate, tu profeta
dalla mia gioventù all’età matura:
Tazio, Ayrton non avrebbero
desiderato epitaffio diverso e poi
Washington, Futura, Camion
e quel Sonny Boy
che è ancora lì che aspetta,
tra Ferrara e la luna.
Anna e quel cavallo di un Marco
e la moto e luna piena.
Eccetera, eccetera, eccetera!
Sogni e realtà:
l’astrazione si fa concretezza
e indelebile carme.

Ermanno Volterrani, 2 marzo 2012

domenica 22 gennaio 2012

Ciao


Ciao,
è me che stavi cercando?
(Vana domanda
di cui so la risposta!)
Posso leggerlo nei tuoi occhi,
e ancora di più nel tuo sorriso.
Sapevo che stavi arrivando,
tutto intorno a me l’annunciava:
gli odori, i rumori, il tepore dell’aria,
lo sfavillio del fuoco nel camino,
le ultime gocce di pioggia sui vetri,
uno sprazzo di sole pioniere
che vìola le nubi,
poco prima di andare a dormire.

E, pensa, io aspettavo proprio te:
l’acqua del mio fiore,
la vitamina della mia esuberanza,
e al contempo il suo vigile
freno stabilizzante;
Tu,
l’angelo mio consolatore,
l’analgesico del mio dolore,
l’anima a me complementare.
Ermanno Volterrani, novembre 2011

 n.d.a. grazie a Lionel Richie per l’ispirazione.