(sonetto…
dal cellulare di due giovani innamorati)
“T”
come tempo: quello in cui Cupido,
ci
consentì di farci la promessa:
da
quel giorno, sei tu la principessa
“V”:
Venere, sirena cui affido
la tua
pura bellezza che, riflessa,
m’investe come volo di
vanessa:
con te
io mi conforto e mi confido.
“B”
per i baci che ci siamo dati
amabile irresistibile
ricamo
per
noi due, ragazzetti innamorati.
Scrivono “TVB”, fioco
richiamo,
sul
cellulare, i bimbi infatuati.
Io non
mi stanco mai di dirti: “ti amo”!
Ermanno Volterrani, feb
2011